— Guardi bene la signoria vostra, soggiunse Sancio, che quelli che colà si discoprono non sono altrimenti giganti, ma mulini da vento, e quelle che le paiono braccia sono le pale delle ruote, che percosse dal vento, fanno girare la macina del mulino. — Ben si conosce, disse don Chisciotte, che non sei pratico di avventure; quelli sono giganti, e se ne temi, fatti in disparte e mettiti in orazione mentre io vado ad entrar con essi in fiera e disugual tenzone. Detto questo, diede de' sproni a Ronzinante, senza badare al suo scudiere, il quale continuava ad avvertirlo che erano mulini da vento e non giganti, quelli che andava ad assaltare. Ma tanto s'era egli fitto in capo che fossero giganti, che non udiva più le parole di Sancio, né per avvicinarsi arrivava a discernere che cosa fossero realmente; anzi gridava a gran voce: «Non fuggite, codarde e vili creature, che un solo è il cavaliere che viene con voi a battaglia.» Don Chisciotte della Mancia, M. de Cervantes (1605) Leggo sempre più persone affermare che qualsiasi forma di espressione di disagio da parte di un bambino/adolescente è "un'esagerazione". "Lagna" è fra i termini più frequentemente impiegati, in realtà. Qualche coetaneo si sbilancia oltre, empatico: "Ma come è possibile lamentarsi quando ci è permesso di svegliarci cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni? Avete qualche problema". Lottare coi mulini a vento è sempre più stancante ma la questione è troppo complessa e importante per gettare la spugna. Proverò a dire la mia, certa in partenza che mi sfuggirà qualcosa.
Nell'inchiesta di Elena Testi, Giancarlo Cerveri, direttore del reparto di psichiatria dell'ospedale di Codogno, dice «Io posso parlare per gli adulti, ma loro sono il nucleo familiare, e quello che vediamo noi è solo la punta dell'iceberg. Nell'hinterland milanese si parla di un tentato suicidio al giorno, un aumento della violenza e dell’autolesionismo». Elena Testi aggiunge: «La malattia mentale corre veloce quanto il virus». Vicari: «Ci sono adolescenti che picchiano i genitori, si tagliano. È come se l'emergenza psichiatrica con il Covid-19 stia avendo un detonatore. È constatato che il 20% degli adolescenti e pre-adolescenti abbia problemi psichiatrici, ma la sensazione è che stiano aumentando.» Vicari parla di un aumento dei ricoveri in psichiatria dei minori dal 20 al 30 percento. Questo è un dato numerico, matematico: perché negarlo? Francamente, a me questo atteggiamento sembra una forma di negazionismo: non so come altro chiamarlo. «La Fondazione Mondino di Pavia ha condotto uno studio su 1649 ragazzi: l’80% ha avuto alterazione dei contenuti del pensiero, stati allucinatori, sintomi dissociativi, stati di agitazione e ansia. Di questi, il 24% ha avuto sintomi acuti mentre il 50% va verso una cronicizzazione della malattia». Leonardo Sacrato, unità operativa di neuropsichiatria infantile del Sant’Orsola di Bologna, aggiunge: «Abbiamo bambini che a 9 e 10 anni riscontrano disturbi alimentari. A 13 e 14 anni hanno smesso di parlare in famiglia, rifiutano il contatto fisico. Sono rimasti per un lungo periodo a contatto con fattori precipitanti che li portano a uno smarrimento». Vicari, Sacrato e Cerveri sono medici. Sono in prima linea nei reparti che gestiscono e stanno lanciando un allarme: perché dovremmo girarci dall’altra parte? Perché vogliamo chiudere gli occhi? Perché negare la catastrofe che si sta profilando sotto i nostri sguardi? Nell’inchiesta citata si parla di bambini che temono di essere diventati ciechi, che non mangiano più, non riescono a mantenersi in piedi, temono di non saper più camminare. Paolo Milone ne «L’arte di legare le persone» (una sorta di diario poetico di uno psichiatra con quarant'anni di attività alle spalle - Einaudi, 2021) ha scritto: «Se non hai mai provato il dolore psichiatrico, non dire che non esiste. Ringrazia il Signore e taci.»
Pare che la questione sia arrivata alle orecchie del ministro Bianchi (meglio tardi che mai, vd. https://www.repubblica.it/scuola/2021/03/24/news/scuola_bianchi_i_problemi_degli_studenti_potranno_durare_nel_tempo_-293623822/) il quale si è reso conto dei danni causati dalla combo chiusure prolungate - mancanza di prospettive future. ("Quando rientreremo?" - "Presto, non so"). Cambierà il vento? Non lo so, non posso che augurarmelo. I fatti sono questi, sono sotto gli occhi di tutti. Non dite che non vi avevamo avvisati.
[Chiedo scusa a Elena Testi per aver pubblicato stralci della sua inchiesta. Vorrei che fosse una lettura obbligatoria per tutti, vorrei che nessuno parlasse più di lagne inutili, di capricci e sciocchezze. Abbiamo bisogno di dialogo, ascolto, supporto.]
1 Comment
Giovanni
6/4/2021 04:03:36 pm
Per caso ho letto il tuo articolo su L'Espresso e, vedendoti conterranea, mi ha incuriosito il tuo blog. Volevo farti i miei complimenti per la chiarezza espositiva e per il punto di vista che adotti che non risulta banale o qualunquista. Ti auguro visibilità e mi auguro non perda mai questa voglia di portare alla luce gli aspetti della società che più vengono trascurati. Basta avere occhio. In questo periodo di isolamento è una fortuna che ci sia ancora chi ha grinta e dedizione per un progetto. Ti auguro ogni bene.
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