Uliviero Benjamin Daccorsi, figlio di Amerigo Daccorsi, nato il 19 luglio 1927 a Santa Lucia, California è uno splendido bambino dagli occhi azzurri e dai riccioli biondi. Si chiama così perchè è stato trovato nell’incavo di un albero, fra i trenta ulivi che Mister Amerigo ha fatto arrivare dal Sud Italia. Amerigo è figlio di due emigrati italiani. A Santa Lucia, in California, è diventato ricco grazie ad un terreno coltivato ad arance, mandarini e limoni. Non era un uomo eccentrico anche se il capriccio di farsi recapitare dall’Italia un uliveto potesse farlo apparire tale. Quello era solo un modo per sentirsi vicino alla sua amata terra lontana. Uliviero è il suo miracolo venuto dal mare. Ma come ci è arrivato questo bambino in America? Chi è sua madre? E dov’è? Gli incroci e le trame del destino sono davvero incomprensibili e senza senso, purtroppo a volte anche crudeli. La vera Storia di Uliviero, in realtà, inizia in Puglia, nel 1927. C’è, in principio, solo un amore infantile, acerbo e potente. Baldovino Benci, figlio dei baroni Benci, e Nennella, figlia del mezzadro della tenuta, si amano tantissimo. Sono due giovani ragazzi - poco più che bambini, in realtà, di sedici e quattordici anni. Quando Nennella scopre di aspettare un figlio da Baldovino decide di nascondere la gravidanza, come consiglia sua sorella Nunzia. Non è facile per lei, ma ha troppa paura. Nennella è cresciuta senza la mamma in una famiglia umile, è una bambina ancora incapace di gestire il peso di quella gravidanza così importante. Nunzia teme che Baldovino la ripudi, che si spaventi, o, peggio, che gli faccia schifo avere un figlio da una sguattera: non vuole che sua sorella soffra. Così quando lo incontrava, Nennella dissimulava la pancia col grembiule in ogni modo. Quando Uliviero viene al mondo Nennella è sola con Nunzia. Presto Baldovino parte per Roma: è il 1932, e l’Italia è nelle mani del duce. Baldovino a Roma trascorre intere giornate in giro per musei: il seme della cultura scivolò sotto la sua pelle e decise che dalla Città Eterna non si sarebbe più mosso. Sarà questa la prima di numerose tappe che porteranno Baldovino in giro per il mondo, da New York a Venezia passando per Parigi per raggiungere Hollywood. Un romanzo che è un valzer di volti noti e luoghi affascinanti, un viaggio fiabesco nel secolo scorso che abbraccia paesi e tempi lontani. L’affresco colorato e dolcissimo di un tempo straordinario, brulicante di idee luminose e personalità frizzanti. In Storia di Uliviero c’è davvero tutto (e ci sono davvero tutti): l’ereditiera e mecenate Peggy Guggenheim, che accoglie Uliviero nella città della nascente Biennale, ma anche Maria Bellonci, ideatrice dello Strega, Elsa Morante, Alberto Moravia, persino Truman Capote, giunto a Roma in occasione della realizzazione de Il tesoro dell’Africa di Huston con Gina Lollobrigida. Il contesto storico è ben ricostruito: l’autrice ha infatti affermato di essersi molto documentata fra libri e web: tra i libri più utili ricorda un bellissimo libro di Irene Brin, una specie di diario mensile di annotazioni sul 1952, L’Italia esplode. Diario dell’anno 1952, poi Come un racconto, gli anni del Premio Strega, di Maria Bellonci. Poi un libro di Simonetta Greggio, Elsa mon amour, uscito in Francia pochi anni fa su Elsa Morante, poi MoranteMoravia. Una storia d’amore, di Anna Folli. Un libro su Palma Bucarelli di Sandra Petrignani intitolato Regina di Quadri, che mi ha immersa nel mood dell’epoca, e infine un libro che ho trovato firmato su Ebay, Dear Me, la biografia di Peter Ustinov. Quanto ai luoghi, Branca afferma Ho un compagno losangelino che è stato utile per i vari posti che cito di Hollywood, ristoranti teatri e il grande magazzino delle star. Infine, anche su YouTube ho trovato tanti filmati utili per l’epoca che stavo ricercando, quindi ho visto i filmati con le macchine di allora, gli aerei e le navi. Un grande albero, un ulivo secolare in tutti i sensi, affollato di rami lunghi, forti e indipendenti: storie che si intrecciano tra realtà e finzione. Fra tutte queste vite sparse in angoli di mondo lontani, qual è il destino di Uliviero? Il bambino che viene trovato nell’ulivo dal marinaio Beniamino scatena una tenerezza nei cuori dei mozzi della nave che lo accudiscono e lo salvano. Una metafora, forse, che ho scritto senza averne l’intenzione ma che ha preso forma nella mia testa a libro ultimato: probabilmente siamo tutti degli “Ulivieri”, salvati dalle difficoltà della vita grazie all’incontro con delle persone che ci amano lungo il nostro cammino. Il Covid non ha risparmiato Carlo Tivioli, stilista e padre del figlio dell'autrice. A Carlo è dedicato il libro. L’autrice ha deciso di devolvere parte del ricavato a «Sempre con Voi», il fondo creato da Diego Della Valle da destinare ai famigliari del personale sanitario che ha perso la vita nella lotta al virus. Informazioni sull’opera https://www.baldinicastoldi.it/libri/uliviero/ Puglia 1927. Nasce un bambino, frutto dell’amore tra Baldovino, figlio del barone Benci, e l incantevole Nennella, figlia del mezzadro del suo podere. Un amore innocente e travolgente come possono esserlo quelli giovanili, ma contrastato dalla nobile famiglia. Nennella è così costretta a nascondere il figlio della relazione nel tronco di un ulivo secolare che nella notte è sradicato furtivamente e imbarcato alla volta dell’America. L’evento getterà la giovane madre nella disperazione, ma renderà immensamente felice Amerigo Daccorsi: un ricco coltivatore, figlio di emigranti italiani, che in California vuole ricreare un uliveto e con immensa sorpresa gli viene portato quel bimbo che adotta. Inizia così, quasi come in una favola, la storia di Uliviero, Nennella, Baldovino e Amerigo. Vite parallele che si aggrovigliano come i rami di un ulivo secolare in un romanzo corale dove ogni protagonista vive tra amori, passioni, adulteri e segreti mai svelati. Storia di Uliviero è ambientato tra le masserie della Puglia, la Venezia di Peggy Guggenheim, la Roma della «dolce vita» e di quella artistica di Irene Brin e di Palma Bucarelli. La Roma del Premio Strega, dei salotti letterari frequentati da Elsa Morante e Alberto Moravia e di Cinecittà. Infine, il romanzo ci porta nella New York degli anni ’50, epicentro dell’arte moderna e della fotografia con le indimenticabili figure del mondo della moda come Diana Vreeland e Carmel Snow, e a Los Angeles, capitale del cinema con le sue grandi produzioni hollywoodiane e le feste per le prime dei film con le star dell’epoca.
Intervista https://www.meloleggo.it/storia-uliviero-intervista-milagros-branca-1948/ (Grazie alla casa editrice per la copia cartacea del libro)
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