Ernest ha dieci anni, vive con sua nonna e la governante Germaine. Ha una vita metodica, noiosa, scandita da ritmi lenti che non dovrebbero appartenere ad un bambino della sua età: conta persino il numero di scalini da salire per arrivare alla porta di casa, ogni volta che torna da scuola. Nel silenzio delle sue giornate grigie e insapori, tutte uguali, irrompe Victoire, una bella bambina dagli occhi grandi, vispi, e dai capelli rossi. Viene da una famiglia caotica e numerosa, tredici fratelli e mille sogni condivisi. Victoire è un tornado, e non ci mette molto a travolgere Ernest con la sua straordinaria vivacità: lo trascina in avventure incredibili e rumorose, e lungo il tragitto lo ricopre di domande. Poi, all'improvviso, una domanda, una sola, «Ma tu ce li hai, i genitori?» Ernest è turbato e scappa via. I genitori non ce li ha, nè sa dove siano. Chiede la sera stessa a sua nonna notizie del suo papà, ma la matassa della vita non sembra sbrogliarsi in alcun modo. Intanto i giorni passano, i dubbi non sembrano voler andar via e Victoire è ormai, d'un tratto, follemente innamorata di Ernest. Animata da una sconvolgente dolcezza lo chiama «l'uomo della mia vita», lo presenta alla madre e lo rimpinza di tartufi al cioccolato. Grazie al suo entusiasmo, Ernest trova il coraggio di chiedere alla nonna informazioni sulle sue radici. E così emergono piano uomini lontani e tempi andati, il nonno Alfonso e il ricordo eterno delle lettere d'amore che scriveva a sua moglie, prima di morire in battaglia nel 1940. «Sono passati cinquant'anni e non passa giorno che non pensi a lui», la bellezza di un amore che non conosce tempo bussa al cuore di Ernest e lo spinge, piano, ad uscire da un guscio in cui era rintanato, forse, da sempre, e a portare con sè l'amata nonna, l'unica famiglia che ha. In un allegro intreccio di vicende improbabili, lettere straordinarie e strampalate coincidenze, la storia si evolve e giunge al punto cruciale una mattina d'inverno. Fuori cade la neve, dentro, finalmente, forse, Ernest trova un senso a tante cose. Gli viene consegnato un gigantesco pacco colmo di lettere. Da queste, tutte scritte da suo padre, scoprirà di essere stato abbandonato perchè l'uomo non è riuscito ad affrontare un lutto; il dolore per la perdita di sua moglie era insopportabile, non riusciva ad occuparsi di «nessuno oltre a se stesso». Non vi svelerò il finale. E' un graphic novel estremamente breve, denso di bellezza. Come ha scritto Matteo Bussola nella prefazione, questo libro regala un sorriso gentile e fa «del bene inatteso». Vi suggerisco di godervelo in silenzio, con calma, per lasciarvi sfiorare dalla storia di Ernest. Per me è stato un tuffo al cuore, e provo a raccontarvi perchè. Nella prima foto che accompagna questo articolo trovate la splendida copertina del libro (illustrato con grandissima maestria da Thomas Baas) poggiata su uno sfondo per me speciale. Sono alcune delle infinite lettere che mia madre e mio padre si sono scritti durante il loro lungo fidanzamento: la testimonianza più genuina del grande Amore di cui sono figlia, quello che ho percepito ogni giorno della mia vita e che continuo a percepire adesso che sono più grande. Le ho trovate per caso l'altro giorno, quando ancora non sapevo che avrei letto questo libricino. L'associazione delle storie, le coincidenze, una grandissima emozione. La prefazione di Matteo Bussola si intitola «Il diritto di essere amati». Sottolinea la bellezza del gesto coraggioso di Ernest, «la forza di non rinunciare a sapere da dove veniamo, il desiderio di lottare per i nostri affetti, per il nostro diritto ad amare e ad essere amati». Io sono stata una bambina fortunata perchè non mi è mai mancato il diritto di essere amata. Perchè conosco la meraviglia di ritrovarsi tutti a tavola, per cena, in un gesto di routine troppo spesso sottovalutato che significa esserci, sempre - perchè non mi sono mai sentita persa, sola, anche se lontana. Ma non è sempre facile. Una scrittrice che amo molto, Valeria Parrella ne Il tempo di imparare scrive: «Invece voi arrivate, figli, frecce incomprensibili verso chissà quale bersaglio, e nel vostro tragitto, come attraverso le dodici asce allineate che infilò Odisseo nella lunga sala, ci costringete a guardare dove forse non avremmo guardato mai. E questo fa male anche a quelli, tra noi, più adulti e forti. Perfino a quelli che si dicevano pronti.» La paternità e la maternità sono viaggi difficili per cui non si è mai davvero pronti. Il padre di Ernest è stato un uomo «che ha abbandonato perchè era stato abbandonato dall'amore della sua vita», schiacciato da un dolore enorme che spezza il fiato e che fatico solo ad immaginare. Ma Ernest, figlio di quel grande Amore senza tempo e senza confini, scaglia un «messaggio nella bottiglia» speciale e lotta con grande tenacia e infinita tenerezza per scoprire le sue radici. E vince. Radici. Ernest ritrova nelle Lettere d'amore da 0 a 10 le sue radici, come io le ho ritrovate nelle parole che mio padre ha voluto regalare a mia madre, che sono prima di ogni cosa il senso di tutto. Sono giorni intensi in cui rifletto sulle mie radici con grande tenerezza, e riporto qui dei versi di Montale che hanno per me un significato speciale e che mi accompagneranno nel giorno del mio compleanno, domenica. «Mia vita sottile, e come ami oggi le tue radici» Amore. Il fil rouge che unisce me ed Ernest. E tutti noi. «Perchè questa storia parla di tutti noi. Perchè questa storia parla di te.» Perchè l'Amore è la risposta, sempre. INFO SUL LIBRO
Grazie ad Eliana dell'Ufficio Stampa Sonda per la mia copia digitale. Isbn: 978 88 7224 097 7 Pagine: 80, a colori Anno pubblicazione: 2020 Formato: 18,5 x 25 Rilegatura: Cartonato Traduttore: Erika Romagnoli Illustratore: Thomas Baas https://www.sonda.it/Catalogo/Libri/12-687/Lettere-d-amore-da-0-a-10/ Lettere d’amore da 0 a 10 ha venduto oltre 450 mila copie nella sola Francia, ed è stato costantemente ristampato in nuove edizioni. Tradotto in 6 lingue, tra cui l’italiano, è stato selezionato dal ministero dell’Istruzione francese e ha ricevuto oltre 20 premi, tra cui: ~ Totem roman 1996 ~ 1.000 jeunes lecteurs 1997 ~ Chronos 1997 ~ Goya découverte 1997 ~ Lire au collège 1997 ~ Graines de lecteur (bibliothèque de Billère) ~ Bobigneries 1998 ~ Prix littéraire des écoles de Belgique Con l'introduzione di Matteo Bussola ( scrittore e conduttore radiofonico di I Padrieterni su Radio24). Disclaimer: il titolo mi è stato inviato come omaggio dalla casa editrice
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