Non sarò mai abbastanza cinico Da smettere di credere Che il mondo possa essere Migliore di com'è Ma non sarò neanche tanto stupido Da credere che il mondo Possa crescere se non parto da me Brunori Sas, Il costume da torero nell'ultimo numero de L'Espresso si parla dei quarant'anni passati da quando è stato reso pubblico l'elenco degli iscritti alla Loggia P2. quarant'anni lunghi, densi di storia e pieni d'un vuoto: il vuoto pneumatico della politica, fastidioso e sempre più preoccupante. "tra il monarca e il Paese non è rimasto nulla. lo spazio è vuoto, è lo spazio della politica", scrive il Direttore: vuoto di classe dirigente, "vuoto della rappresentanza", "vuoto nelle urne". attorno a noi, la terra desolata. (a settembre, quando ho votato per la prima volta, troppi miei coetanei non sapevano cosa volesse dire "votare no al referendum": perchè?).
"la politica, specialmente la nostra, non ha mostrato grande immaginazione per il futuro, immediato e remoto" (Chiara Valerio). c'è un fil rouge che unisce passato e presente, forse. un anno fa ho scoperto la storia dello stragismo rosso e nero, di Piazza Fontana e di Piazza della Loggia, della strategia della tensione - storia di dolore e di sofferenza, di intrighi, mancate verità e rabbia. in quelle pagine buie, una luce: quella degli uomini e delle donne che hanno scelto con fermezza di camminare nell'onestà limpida, nel rispetto dei valori della nostra Costituzione. "tout se tient". durante l'ultima lezione di Storia di questo quinquennio (sugli anni '80) ho segnato questa frase su un quaderno: "la Storia di uno stato è la storia dei cittadini e l’unico modo per cambiare le cose è il loro impegno." è da qui che dobbiamo cominciare, con lealtà e rigore. in memoria di chi ha combattuto per la giustizia e per la verità. "La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità; per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, indifferentismo." (P. Calamandrei, 26 gennaio 1955 - in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione italiana organizzato da un gruppo di studenti universitari) (un anno fa scoprivo questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=yZL5pqhXKN8. per me ha un significato speciale)
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